San Michele di Salvenero |
||
La chiesa di San Michele si trova fuori dall'abitato di Ploaghe, sulla Carlo Felice, a pochi Km dalla SS. Trinit di Saccargia. |
||
L'abside centrale divisa da lesene in cinque sezioni (dove alternativamente si aprono delle monofore centinate a doppio si trombo), ognuna contenente sempre due archetti sostenuti da mensole. Il frontone posteriore in tutto simile a quello anteriore. L'abside del braccio sinistro del transetto uguale a quella dell'altro braccio; così come la decorazione di questo lato del transetto in tutto simile all'altro eccetto per il fatto che qui tutte le mensole sono a sguscio. Il lato destro non visibile a causa delle alte erbacce che lo circondano; si pu solo intravedere un partito decorativo analogo a quello dell'altro lato e dei conci aggettanti che dovevano servire a sostenere le travi di un porticato ligneo. il Delogu (1953) il primo a parlare di due successivi interventi costruttivi per quanto riguarda quest'edificio; del primo impianto rimarrebbero la pianta a croce commissa e le tre absidi prospettanti sul transetto. Sono le sue analogie con la basilica della Santissima Trinit di Saccargia e il fatto che il San Michele segu, e non precedette, le tipologie della prima, come dimostra la pi articolata e chiaroscura modulazione delle superfici delle absidi, ha fatto propendere lo studioso per una datazione di queste strutture al terzo decennio del XII secolo. Lo studioso aggiunge anche che probabilmente i danni provocati da un incendio furono al motivo del nuovo intervento sulla parte alta dell'unica navata; intervento che comport la ricostruzione della parte superiore di alcune parti d'angolo, il rifacimento di alcuni tratti della teoria di archetti dei fianchi, la ricostruzione dei due frontoni e, infine, l'esecuzione nel vivo del prospetto di un nuovo portale d'un rosoncino. A tali lavori dovrebbe essere contemporaneo il campanile. |
||
Dalla critica successiva sappiamo che il Fara (1850) attribuiva la costruzione della nostra chiesa alla volont di Mariano I di Lacon-Gunale (giudice di Torres tra il 1065 e il 1082); il che, secondo lo Scano (1907), sarebbe confortata dalla scheda 312 del Condaghe il San Quirico (scritto sotto il giudice Mariano I) inserito entro il Corpus del Condaghe di S. Pietro di Silki in cui si fa menzione proprio di questa chiesa. Davanti e tuttintorno all'edificio si vedono ancora i ruderi dell'antico monastero che vennero ulteriormente distrutti nel corso del XIX secolo per reperire il materiale necessario alla costruzione del ponte e del tronco dello stradone comunale di Ploaghe, iniziato nel 1854. Al 1138 risale l'atto con cui Innocenzo II concerneva numerosi privilegi a questa abbazia e a quella di San Michele di Plaiano; successivamente papa Anastasio IV, con bolla del 22 novembre 1153, pose sotto la protezione della Santa Sede i monasteri Vallombrosani allora presenti in Sardegna. Dopo tale data il monastero venne arricchito con terre e concessioni per cui gli abati acquistarono nel giudicato di Torres una grandissima influenza. Il titolo abbaziale del Salvenero esisteva ancora agli inizi del 500 poich il capitolo di Alghero permetteva allabate Simon di predicare nella cattedrale con le insegne abbaziali. Successivamente, nel 1587, l 'abbazia di San Michele fu affidata, con bolla di Sisto V, a Don Adriano Ciprari, uomo fuori dal comune per intelletto e intraprendenza, affinch con quei redditi potesse provvedere ai suoi studi. Fu proprio lui a ripristinare la cerimonia della Porta Santa di cui abbiamo parlato in precedenza. Egli era ancora abate nel 1606 al tempo del sinodo convocato dall'arcivescovo Andrea Baccalar. Pare che l'abate Ciprari sia morto l'anno dopo (1607) e da quel momento non si hanno pi notizie relative alla presenza di monaci in questo monastero. Al 1909 (tra maggio e luglio) risalgono il primo intervento di restauro, che comport la demolizione di una volta di epoca posteriore cui si attribuiva la causa degli ampi dissesti riscontrati nelle murature, e l'esecuzione di vari restauri e rifacimenti degli archetti, del paramento dei muri laterali e dell'abside. Attualmente la chiesa si erge solitaria e ben visibile dalla strada statale Carlo Felice che collega la citt di Ozieri a quella di Sassari; l'accesso reso difficile dalle alte erbacce e dalla mancanza di apposita segnaletica. |
||
home | torna all'inizio | particolari |